giovedì 4 gennaio 2024

Strasburgo e Alsazia - Pasqua 2023

 Un altro viaggio incantevole di quest'anno è stato quello a Strasburgo.

Avevo visto delle foto di amici su Facebook che ci erano stati qualche mese prima, e alla vista di quelle case colorate che sembravano fatte di marzapane non ho dubitato nemmeno un secondo di volerci andare al più presto. La prima occasione sono state le vacanze di Pasqua :-)

Pubblicherò di seguito i video dell'appartamento bellissimo in cui abbiamo alloggiato.

 Appartamento stupendo prenotato su Booking, in centro a Strasburgo, in stile alsaziano, le bimbe avrebbero trascorso l'intero week end chiuse al suo interno. Si chiama Les Appartements du Renard ed è il top. Questo è il video che ho pubblicato su youtube: 

La nostra casetta a Strasburgo - YouTube

Strasburgo 2023 - YouTube 

Siamo partiti da Milano la mattina del 7 aprile, siamo passati dalla Svizzera dove abbiamo pagato il bollettino di 40 € dell'autostrada e attraversato la Svizzera fino a Basilea (Attenzione: non fermatevi a mangiare da Burger King in Svizzera perché costa quattro volte più che in Italia). Poi da Basilea c'è un'altra oretta per raggiungere Strasburgo, comunque viaggio stupendo, senza traffico, si attraversano paesaggi di montagna che ricordano quelli di Heidi, insomma, scivola che è una bellezza. Da Milano ci abbiamo messo circa 5 ore (al ritorno 8, causa traffico al San Gottardo).

Siamo arrivati a Strasburgo nel pomeriggio, abbiamo messo giù le valigie, parcheggiato vicino alla casa (preso una multa per divieto di sosta che abbiamo pagato meno del costo del parcheggio stesso: 17€), e siamo corsi a vedere il centro che ci è piaciuto subito molto. Poi siamo riusciti la sera senza le ragazze per vedere la città di notte, e la cattedrale con la torre mancante che è tutta dorata e domina il centro storico.



Il secondo giorno, sabato, lo abbiamo trascorso in città, abbiamo fatto un bel giro alla Petit France, poi abbiamo preso il battello che ci ha fatto fare tutto il giro sul fiume fino al parlamento europeo. Il clima era fresco e mite e ogni angolo della città incantevole. 




La sera abbiamo cenato al Purgatorio, un ristorante molto chic all'interno della chiesa sconsacrata con cui il nostro appartamento condivideva le mura. 



Il giorno dopo - Pasqua - abbiamo percorso la Route de Vins e fatto il giro dei villaggi fino a Colmar, città con cui Strasburgo si è giocata il pernottamento: non sapevamo se alloggiare a Colmar o a Strasburgo; dopo esserci stati devo dire che Strasburgo merita molto di più, anche perché Colmar è bellissima, ma non più degli altri villaggi, mentre Strasburgo è una vera e propria città con molti più luoghi di interesse da visitare.

Ecco alcune foto dei villaggi: Bergheim, Riquevihr, Colmar.









Il terzo giorno, o forse quello prima, non ricordo, lo abbiamo dedicato di nuovo a Strasburgo, al suo centro e alla bellissima cattedrale su cui siamo saliti e dalla cima della quale si vedeva la Germania. Che la zona è proprio al confine tra la Francia e la Germania, a tratti sembra molto più tedesca che francese, ed è di una bellezza esagerata.




Quello che ricordo di quei giorni è principalmente la bellezza delle case, la sensazione di trovarsi all'interno di una favola Disney, non per niente Requievihr ha ispirati il villaggio della favola della Bella e la bestia.


mercoledì 3 gennaio 2024

Diario di viaggio al Cairo, giorno 3: Museo Egizio - Cairo Islamico

Ed eccoci al nostro ultimo giorno. Da un lato sono felice di partire, non ce la faccio più di respirare aria pessima, sogno di ripulirmi i polmoni a Natale in montagna dove trascorrerò dieci giorni (da dove sto scrivendo in questo momento), però lasciare una città così diversa da ogni schema possibile e immaginabile è quasi doloroso. E' come se ci fosse stata data la possibilità di vivere una vita in più, una vita che essendo parallela a quella abituale ha come ingrediente l'immortalità. Questi giorni al Cairo non finiranno mai, eppure è arrivato il momento di tornare a casa.

Abbiamo il volo alle 22:30 di sera, perciò abbiamo un'intera giornata da vivere lì, così andiamo via dall'hotel all'ultimo minuto possibile (le 12:00) e ci facciamo portare dal nostro solo taxista al museo egizio. Non sappiamo se visitiamo il museo giusto, quello più famoso, ma il taxista insiste per portarci a vedere le mummie dei faraoni e andiamo in quel museo moderno dove, appunto, la principale attrazione sono queste 27 mummie che non sono proprio un granché da vedere, fanno abbastanza impressione, però abbiamo incontrato Ramses II (di cui abbiamo visto la statua gigante a Memphis) e la famosa Nefertari. Insomma, hanno 3500 anni e sono lì, in buccia e ossa, e sembra davvero incredibile. Sono tutti molto distinti, ed è suggestivo dove sono stati messi, sembra di entrare all'interno di una piramidi e viene un po' di claustrofobia.

Finito il giro delle mummie cerchiamo il tesoro di Tutankhamon, ma ci dicono che da poco è stato spostato (o forse hanno spostato i faraoni) ma non ci va di andare in un altro museo, così chiediamo cos'altro c'è da vedere e scopriamo che è tutto lì. Qualche sfingina, qualche tesorino, qualche sarcofago, insomma gira tutto intorno alle mummie. E dire che da fuori sembra un museo così grande imponente. Si riduce tutto al piano delle sfingi, sottoterra, e al piano terra. 




Abbastanza delusi ci rifugiamo nel bar del museo dove pranziamo con panini francesi e qualche dolcetto. Usciti chiediamo al nostro autista di portarci a vedere una chiesa scolpita nella roccia, ma rifiuta e ci propone il Cairo Islamico, così ci fidiamo di lui e andiamo a vedere questa parte della città che gira tutta intorno a una mosche immensa: Al-Rifa'i. Le stradine sono strettissime ed è una zona poverissima di negozi alimentari il cui livello igienico è al di sotto di qualsiasi soglia immaginabile. Il cibo è esposto all'aperto in mezzo a nugoli di mosche e polvere e smog che, ve lo giuro, a un certo punto pensavo di soffocare. Volevo proseguire e avrei camminato in quelle stradine per ore, ma era pieno di moto, motorini, auto, macchinine aperte che non saprei definire, tutte vecchie, scassate e senza catalizzatori. Non so davvero come facciano a vivere lì, io se avessi avuto una mascherina avrei resistito di più, perché è una zona davvero affascinante, Los Angeles dopo l'Apocalisse, negozi distrutti, auto incendiate e abbandonate, ricoperte di sabbia e polvere, cani, gatti, galline, caprette, asinelli, ai margini delle strade. Musica, gente radunata, un macello. Ma l'aria era irrespirabile, le ragazze si erano fatte irrequiete, avevamo anche paura di essere investiti da questi pazzi che sfrecciavano tra la folla a velocità incredibile. Un peccato, un gran peccato, forse bisognerebbe andarci la mattina presto e con una maschera antigas (o almeno una mascherina ffp2)


Fuggiamo da lì, un po' come siamo fuggiti dal mercato il giorno prima, e chiediamo al nostro autista di portarci in aeroporto, anche se l'aero partirà sei ore dopo. Per fortuna partiamo presto perché il traffico per uscire dalla città è assurdo, ci mettiamo molto tempo, poi il taxista sbaglia uscita in autostrada e per mezz'ora sembra non raccapezzarsi, finché non fa una manovra assurda in autostrada, tipo un'inversione a U e niente, ci porta in aeroporto. Noi baciamo il pavimento, e quando gli diamo i soliti 50 € più quello che ci è rimaste di lire egiziane (non molto, comunque più di quanto pattuito quotidianamente) questo se ne viene fuori che vuole 40 € in più per l'aeroporto. Insomma, non abbiamo contrattato anticipatamente l'ultimo giorno e siamo stati fregati, Perché con questo tipo di taxisti bisogna accordarsi prima, l'avevo letto, sennò ti fregano, e lui ci frega. Ci litigo, ma non c'è niente da fare. Alla fine, per farsi perdonare mi regala un ciondolino di San Giorgio e si mette a giocare con le bimbe con le statue fuori dall'aeroporto (vedi foto). Ci racconta anche di aver parlato sette volte con Gesù, in sogno...




Trascorro le due ore in aeroporto al gabinetto, un po' per la rabbia verso il taxista che reputavo amico invece ci ha spennati come gli altri, o forse per il cibo e l'acqua di quei giorni.

Il volo di ritorno comunque è piacevole, ci rilassiamo, arriviamo a Malpensa con un po' di ritardo e torniamo a casa alle 4 di mattina.

Ma che grande avventura.

Da ripetere sicuramente.

Diario di viaggio al Cairo, giorno 2 : Cairo Copto - Cittadella - Mercato Khan Al Khalili - Feluca sul Nilo

La seconda mattina ci siamo svegliati verso le 8, abbiamo fatto un'abbondante e gustosa colazione in hotel e siamo andati all'appuntamento col nostro taxista alle 10.00 fuori dall'hotel. Ci siamo fatti portare prima di tutto nella zona del Cairo Copto, la fortezza di Babilonia piena di chiese cristiane e luoghi dove si dice sia passata la Sacra Famiglia 2000 anni fa. Abbiamo apprezzato particolarmente la chiesa di San Giorgio, la chiesa sospesa e la Chiesa di Santa Barbara e poi la sinagoga Ben Ezra dove si dice sia stato trovato Mosé. Anche lì ci siamo sentiti trattati come Dei in terra, solo perché occidentali ci era concesso di saltare la fila per l'ingresso alle chiese e di nuovo ci venivano chieste foto e autografi.

 


Dopo quel primo bellissimo giro ci siamo fatti portare dal nostro taxista alla Cittadella o di Saladino, la zona alta della città da dove si può vedere il Cairo sconfinato dall'alto, con i suoi grattacieli fatiscenti e le piramidi sullo sfondo. Peccato davvero la foschia causata dallo smog. Con un cielo nitido la visita sarebbe stata davvero mozzafiato. 







Là abbiamo visitato la moschea di Muhammad Ali molto grande ed elegante, dove ci hanno fatto togliere le scarpe ma non ci hanno imposto il velo, e il museo militare. Abbiamo pranzato con dei noodles presi in un bar al centro di una piazza bellissima, sotto gli alberi, circondati da gattini e cagnolini abbandonati. 
Scesi dalla Cittadella ci siamo fatti portare al famose mercato Khan Al Khalili che definire delirante è poco. Sconfinato anch'esso e stracolmo di gente. C'è talmente tanta gente ammassata che non si può spiegare e talmente tante bancarelle e colori, profumi, rumori... vendono di tutto e tutti vogliono venderti qualcosa. Abbiamo comprato profumi e un tappeto per mia madre e poi siamo scappati. Per raggiungere e lasciare quel posto il nostro autista è rimasto incolonnato credo per qualche ora, e ha toccato con il paraurti un paio di macchine e urtato un paio di persone come se niente fosse. 
Credo di non aver mai respirato tanto smog in vita mia, anche se il giorno dopo siamo riusciti a fare peggio... 
La sera poi siamo tornati sul lungo Nilo alla ricerca di una feluca su cui cenare. Anche lì, una volta visto che eravamo europei, ci hanno fatto passare per una corsia preferenziale, assegnato la prima feluca disponibile sui cui siamo saliti solo noi quattro, serviti da tre persone tra cuoco, cameriere e conducente su cui abbiamo fatto la cena più affascinante e romantica della nostra vita, cullati dal Nilo, con musica di sottofondo, serviti e riveriti alla modica cifra di 30 € a persona (in Italia ne avremmo sepsi 300).
Due ore su una feluca sul Nilo è qualcosa di indimenticabile, come la vista delle piramidi e della sfinge. Qualcosa per cui bisogna assolutamente andare al Cairo almeno una volta nella vita. Come Parigi, come il Grand Canyon, sono imprescindibili.






martedì 2 gennaio 2024

Diario di viaggio al Cairo, Partenza e Giorno 1: Piramidi di Giza - Saqqara - Memphis



Dal 7 al 10 dicembre siamo stai al Cairo. Con l'intento di dare indicazioni a chi vorrà fare lo stesso viaggio e alla me stessa del futuro - perché ci tornerò - Scrivo il mio diario di viaggio.

Chiamata forse dalla Costellazione di Orione che le notti della scorsa estate faceva capolino puntualmente alla mia finestra, a settembre ho prenotato: fosse cascato il mondo, era giunto il momento di vedere le piramidi. Da ignorante non sapevo dove fossero esattamente, il viaggio mi sembrava difficile da organizzare, pensavo di dover fare una crociera sul Nilo o qualcosa del genere così, dopo diversi anni, sono entrata in un'agenzia viaggi, che mi ha svelato l'arcano: le Piramidi sono solo al Cairo. Così ho ringraziato e chiesto un preventivo per tre notti al Cairo, che si sono rivelati sufficienti.

Alla fine ho prenotato autonomamente su Lastminute.com alla modica cifra di 1.600 € per quattro persone: 3 notti al Cairo in hotel centrale a 5 stelle (Pyramisa Suites Hotel) con colazione inclusa, volo diretto da Malpensa con Wizz Air, parcheggio auto in aeroporto, assicurazione totale e pagamento rateizzato in tre mesi. Praticamente Lastminute è il top del top e i miei viaggi futuri li farò solo con questa agenzia online!

Mi sono informata prima di partire, il visto per l'Egitto si fa direttamente in aeroporto all'arrivo (noi siamo atterrati all'aeroporto di Giza, lo Sphinx, a mezz'ora di taxi dal Cairo), fanno compilare un cartoncino con i soliti dati di: numero passaporto e dove si alloggerà, e si fa una lunga fila all'immigration, o come si chiama lì. Si può anche andare con carta d'identità valida per l'espatrio e due fototessera, ma noi avevamo i passaporti. Dato che non avevamo cambiato i soldi, accanto allo sportello dei visti c'era uno sportello per il cambio. Siamo stati fortunati a cambiare i soldi lì, perché questi del cambio rilasciavano anche i visti e quindi abbiamo risparmiato una gran fila. Il costo del visto è di circa 25€ a persona.

Usciti dall'aeroporto ho cercato i taxi bianchi e blu, avevo letto che quelli nuovi col tassametro erano i taxi più onesti e meno costosi, solo che all'aeroporto di Giza era arrivato solo il nostro aereo (ho scoperto al ritorno che da quell'aeroporto transitano solo 5-6 aerei al giorno) e quindi all'esterno non c'era nulla. Ci si è avvicinato un tipo proponendosi di accompagnarci in hotel, ci siamo messi a trattare sul prezzo, avevo letto che si fa così. Al Cairo devi trattare su tutto, ma alla fine vincono sempre loro - santa esperienza - e infatti alla fine della vacanza posso dire che ci hanno spennato come polli anche se, poveri come sono, non ci è dispiaciuto troppo. E' stato più che altro umiliante farsi fregare in continuazione, anche se nel primo approccio col sedicente taxista me la sono cavata bene: era partito chiedendo 45€, sono riuscita a scendere fino a 20€ (avevo letto che la tratta sarebbe costata sui 5€ ma pazienza)

- Appunti della sera presi sul telefonino:

Volo per Il Cairo spettacolo, neanche una turbolenza. Dolce, sicuro, sembrava di volare sopra nuvole di zucchero filato.

Atterrati al Cairo, primo grande stupore: in aeroporto, accanto alle piste di atterraggio, c’è la sabbia!

Mi sono chiesta se fossimo approdati su Marte, uno spettacolo.

Facciamo la fila per il visto, entriamo nel Paese entusiasti per la cordialità delle persone: tutto il personale dell’aeroporto è gentile e sorridente, scherzoso e gioviale.

Usciti all’aperto non vediamo i taxi.

Ci si avvicina un tipo e dice: Taxi?

Ma io cerco i taxi bianchi e blu, quelli che con 5 euro ti portano in città.

Stanca e spaesata gli chiedo: How much?

E questo spara alto, dice: fortyfive.

Lo guardo e ricordo di aver letto che con gli egiziani bisogna trattare sul prezzo, lo guardo e vedo un lampo nei suoi occhi quando gli dico, ovviamente in inglese: Non scherziamo, non siamo mica a Milano.

Sorride e dice: quanto pagheresti?

Non posso dirgli: “Cinque euro, cornuto, guarda che mi sono documentata e so i prezzi” ma gli rispondo “Fifteen”.

Questo: No no no, facciamo 40.

Allora mi allontano e cerco un taxi ma non c’è n’è mezzo, il vuoto intorno a noi, i bus sembra non siano stati ancora inventati.

Insisto coi quindici euro e lui scende prima a trenta, poi a venticinque. Ci sa fare il ragazzo perché poi gli dico, ok, 20. E lui ride, fa un po’ di scene, poi arriva una spalla, forse un collega, e niente, va bene 20.

Prima fregatura ma va bene, saliamo su una macchina vecchia e scassata e puzzolente di fumo con però un autista tutto elegante. Mette su zaini e valigia e ci chiede 25€. Gli dico di no, di chiedere al suo capo, alla fine si convince.

Usciti dall’aeroporto c’è l’ingresso in autostrada e lì al casello il nostro autista si mette a litigare col casellante che non riteneva valida la sua tessera; fermi lì mezz’ora finché non mi metto a parlare col casellante, gli dico che siamo stanchi dal viaggio, sono le 10 di sera e da noi sono le 11. Questo dice che ama l'Italia e che è sua intenzione trasferircisi, mi chiede indicazioni sulle scuole di italiano per stranieri. Il tempo passa, alla fine passiamo anche noi.

L'autista parte tutto infuriato e si mette a correre come un pazzo. L'autostrada che collega al Cairo è a molte corsie, mi pare di averne contate otto, e questo zigzagava suonando ogni tre secondi il clacson e guardando il telefono. 

Ho detto alle mie figlie: "Vedete ragazze, questa è la dimostrazione del fatto che l'aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro. Forse lasceremo le penne su questa strada, vi ho voluto bene", e l'ho pensato davvero. 200 km all'ora su un'auto che dire scassata è poco. Notiamo subito che la gente va in moto senza casco, ci vanno sopra in due o tre persone alla volta, le strade sono ricoperte di sabbia ai lati, c'è polvere dappertutto, decine di persone stanno ai lati di queste megastrade (che sono larghe e a più corsie anche in centro, se così si può definire una zona sconfinata. Il Cairo è davvero una città immensa, molto più grande di Los Angeles. Sembra Los Angeles dopo l'Apocalisse). Arrivati in città il traffico aumenta e il nostro uomo continua a zigzagare e strombazzare mentre chiede a Giorgio dove sia l'hotel. Ovviamente non ne abbiamo la più pallida idea, così attiviamo il nostro Google Maps che il tipo inizia a consultare mentre parla al telefono con qualcuno. Insomma, quando scendiamo dal taxi ci viene voglia di baciare per Terra. Diamo la mancia di 200 lire (circa 3 euro, ed è una gran mancia per loro), ringraziamo e ci auguriamo in cuor nostro di non incontrarlo mai più.

L'hotel è molto bello ed elegante, la nostra suite da capogiro. Un salotto super chic, due stanze ben arredate e spaziose e due bagni in stile spa. Tv a schermo piatto in ogni stanza  peccato che le finestre non siano sigillate bene e provenga da fuori un rumore costante, la città è molto rumorosa, hanno il vizio di suonare i clacson a sproposito per non parlare dello smog. E' notte e l'aria è irrespirabile.

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Nonostante tutto, dormiamo da Dio. Ci svegliamo verso le 8, ci sconvolgiamo guardando i grattacieli accanto all'hotel: tutti diroccati, con montagne di macerie ovunque. Il giallo è il colore dominante, devono avere usato la sabbia del deserto per impastare il cemento, non so, permane la sensazione di post Apocalisse. 

Andiamo giù a fare colazione. Nella Hall c'è babbo Natale ed è tutto addobbato in stile natalizio. La colazione è da sogno, sala spaziosa con divanetti e c'è di tutto e di più. 




Usciti dall'hotel incontriamo il taxista (non con taxi bianco e blu, ahimé) che si offre di accompagnarci tutto il giorno alla modica cifra di 50€. Noi accettiamo, e lui ci accompagna per prima cosa a Giza, all'ingresso dell'area delle piramidi. Già per strada rimaniamo sconvolti, perché in quella che sembra una tangenziale a sette corsie ci sono auto, calessi, gente a piedi, asinelli carichi, cavalli, cammelli. Il nostro taxista Ci lascia davanti a un negozio di suoi amici (l'abbiamo scoperto dopo, là si usa così, sono tutti alleati tra di loro) dove ci hanno praticamente "rapiti" - per ridere eh - fatti entrare in una stanza, convinti a fare il giro delle piramidi sul calesse. Tutto compreso, giro, foto, visita alle piramidi e alle tombe, giro sul cammello, biglietto compreso: 200€. A me sembra uno sproposito ma i tipi si alternano e sono sempre più convincenti. Poi ci caricano su due calessi e ci portano fino all'ingresso dove poi decideremo, ma alla fine decidono loro. Il giro però è stupendo, vale tutti i 200€; ci divertiamo tanto, ci fanno foto nelle posizioni strane in cui sembra che salti più in alto delle piramidi o ti fai baciare la mano dalla sfinge. Ci fanno fare il giro sul cammello, ci fanno da "guardie del corpo" perché a un certo punto diventiamo l'attrazione del luogo: tutti gli egiziani volevano fare le foto con noi, non abbiamo ancora capito perché, è un'usanza di là. Vedono gli europei e impazziscono. Noi eravamo là a vedere le piramidi e loro erano là a vedere noi. 

Finito il giro ci portano in un negozio dove volevano venderci dei profumi, poi un casino per pagare perché volevano gli euro e non le lire egizie, volevamo pagare con la carta di credito ma volevano più soldi, insomma, un incubo. E i conducenti dei calessi che volevano una mancia stratosferica. In un modo o nell'altro abbiamo risolto tutto e siamo tornati dal taxista che ci aspettava esattamente dove ci aveva lasciti. 

Gli chiediamo di andare a Sakkara a vedere la piramide a gradoni di Djaser - la più antica d'Egitto - e lì ci siamo rilassati. A parte il piccolo trauma di andare al bagno pubblico e farsi dare un pezzettino di carta igienica strappata dalle mani di un vecchio egiziano, che ci mette in mano senza il minimo imbarazzo... e che noi disgustate abbiamo accettato. 

C'era pochissima gente, il sito è immerso nel deserto, il clima era stupendo, sui 20 gradi, lo smog era quasi assente e il silenzio... Abbiamo rimbalzato le guide, stavamo diventando esperti, ci siamo però fatti abbordare da una specie di beduino coi cavalli che ci avrebbe anche portati nel deserto ma non c'era tempo. Cosi ci ha fatto andare sulle dune circostanti e portati a vedere una tomba che per 1 euro (che poi sono diventati 3) ha fatto aprire solo per noi. Una tomba eccezionale con i geroglifici con i colori ancora accesi che sembravano essere stati appena dipinti. 




Dopo Saqqara siamo andati a Memphis a vedere il colosso del Faraone Ramses II e una mini sfinge deliziosa, molto meglio della grande sfinge che invece si sta sgretolando. Ci siamo fatti pelare dal tipo di un bar che ci ha fatto prezzi milanesi, ma eravamo così stanchi e affamati che non ce la siamo presa più di tanto.

Tornati in hotel abbiamo dato appuntamento al taxista per il giorno dopo, ci siamo rinfrescati e siamo andati sul lungo Nilo (rischiando la vita per attraversare la strada perché le macchine non si fermano, guidano come pazzi, non esistono strisce pedonali o semafori, eravamo lì lì per chiamare un taxi per attraversare la strada).

Abbiamo cenato all'aperto, sul Nilo, notando le feluche che ci siano ripromessi di prendere la sera seguente per cenarti sopra.

 Una cosa che non ci è piaciuta, più del caos, dello smog, dei bambini scalzi per strada, immersi in nuvole di smog a chiedere l'elemosina, è stato come trattano gli animali. Cavalli e asini prendono di quelle frustate che fanno rabbrividire e le strade sono piene di cani randagi. Gli animalisti credo che impazzirebbero in una città simile.

Domani proseguirò il racconto :-)


sabato 30 dicembre 2023

Un 2023 interessante




E' sconvolgente scoprire che è da un anno che non scrivo su questo blog.

Un anno esatto, un periodo lunghissimo in cui sono successe tantissime cose. Eppure, passando di qua, c'è solo una pagina di di distanza. Una lettura di 5 minuti. La relatività del tempo su internet è allucinante.

Siamo appena tornati dall'Egitto e ho pensato di scrivere il mio solito diario di viaggio, ma poi mi sono ricordata di non aver raccontato neanche il diario del viaggio di Pasqua a Strasburgo e in Alsazia.

Una volta qui, ho scoperto di non aver scritto niente di niente, c'è solo una bozza, ferma alla prima riga. Il titolo del post è: La sposa più bella del mondo. Chissà perché non l'ho proseguito. Ma scriverò anche quello, il matrimonio di mia cugina Francesca che è stato davvero poetico ed esteticamente perfetto.

Scriverò anche di una delle esperienze più belle di quest'anno e, forse, della mia vita: le finali nazionali della mia squadra di pallavolo tenutesi a Cesentico il 9-10-11 giugno. Chi l'avrebbe mai detto? Ho fatto delle esperienze pazzesche quest'anno. Ogni volta mi dico: il meglio è andato, ormai ormai,... e invece mi ritrovo a vivere delle esperienze uniche e irripetibili.

E' stato un anno esaltante. Faticoso per i miei problemi di ansia e depressione che a tratti si sono acutizzati. Ho provato anche ad andare dallo psicologo. Ma quando mi ha parlato di riattraversare anche solo con i ricordi la mia infanzia, mi sono tirata indietro. Non so neanche quali traumi abbia subito, devo averli rimossi grazie al cielo, non andrò certo a riesumarli.

Ho ricominciato a fare yoga, e mi sta aiutando con l'ansia. Ho scoperto di avere un prolasso alla valvola mitralica - altra eredità di mia madre - forse quello mi causava la tachicardia, non so, comunque da febbraio ho iniziato a prendere un dosaggio minimo di betabloccante che mi ha sistemato i battiti e calmato un po', forse troppo.

Zio  Giuseppe è stato molto male a ottobre, ho avuto paura di perderlo. Ma ce l'ha fatta e questo mi ha reso immensamente felice. 

Ho iniziato a fare la refertista per le squadre di pallavolo delle mie figlie e da gennaio arbitrerò pure :-) Tanta ansia ma anche tanta emozione e mi fa bene sentirmi utile. 

A settembre ho smesso di fare palestra a favore dello yoga, ma a gennaio riprenderò, anche se ho poco tempo; mi faceva bene alla schiena. Da quando ho smesso ho iniziato a soffrire di mal di schiena e cervicalgia, non può essere una coincidenza.

La grande perdita di quest'anno è stata la mia cara amica Nicolina. Morta anche lei come Michela, per una metastasi partita dal tumore al seno che aveva curato qualche tempo prima. Per me era come una parente. Amica di famiglia da trent'anni, ho visto i suoi figli crescere. Per me era un'amica e una confidente, mi ha aiutata durante la mia adolescenza difficile, era molto amica anche di mia zia e di Michela. Spero che adesso siano insieme lassù, le voglio immaginare ogni giorno insieme a bere il caffè, con le loro unghie lunghe e curate, uno smalto rosso. Zia Maria con uno smalto perlato e il caffè d'orzo.

Che grande perdita.

Sono morti anche mio zio Giovanni e mio zio Salvatore, adesso mio padre è rimasto l'unico dei dieci fratelli Trapani. Avevano rispettivamente 94 e 89 anni, eravamo pronti. D'altra parte la vita eterna non esiste. E' morto pure Berlusconi quest'anno, e se  è morto lui, che era una specie di dio pagano in Terra, vuol dire che non c'è speranza per nessuno e io metterei la firma per arrivare a 80 anni.

A livello internazionale è scoppiata una nuova guerra tra Palestina e Israele che sta mietendo migliaia di vittime innocenti tra cui molti bambini. Noi assistiamo impotenti, di fronte a tanta malvagità l'unico sollievo proviene dall'idea che prima o poi ci estingueremo. 

Ed ecco l'elenco dei libri letti quest'anno, pochissimi ma ho vissuto così tanto che a guardarmi indietro un anno mi sembra dieci anni. Inoltre ho iniziato a leggere i Promessi Sposi che, per quanto magnifici, mi hanno rallentato un po'. Sono al 73% del Kindle, adesso l'ho sospeso per leggere un libro che volevo leggere da un po' e che mi sta piacendo tantissimo: Espiazione di McEwan.

Ecco il breve ma rispettabilissimo elenco:

- Nero Wolfe: Scacco al Re

- Novecento

- Crepuscolo

- Cavie

- Benedizione

- Le ceneri di Angela

- La zona morta

- La possibilità di un'isola

Le ceneri di Angela è il libro più bello dell'anno, e uno dei più belli della mia vita insieme a Furore, A sangue freddo, It, Delitto e Castigo, Cecità, Il buio oltre la siepe, Oceano mare.

Giorgio non si è fatto venire un'altra embolia polmonare e le bimbe sono state promosse a scuola e adesso sono in seconda media e in seconda superiore. E' sempre più difficile aiutarle a crescere bene, non so come gestire i telefonini, farle appassionare allo studio eccetera eccetera, ma ce la metto tutta.

Direi, per quanto riguarda la famiglia, tutto bene :-)

Mi sono inventata un personaggio su TikTok per far ridere la gente, ma fa ridere i polli. Si chiama Tiffany ed è un'ochetta che nega di usare i filtri per nascondere la propria età. Spaccia le figlie per sorelle, ha dato loro nomi improponibili (Chanel e Chantal) e non ha risparmiato neanche il cane (Christal). 

La mia missione anche quest'anno resta quella del giullare, tentando di portare avanti una vita rispettabile e dignitosa cercherò di mettere la mia allegria a disposizione degli altri e, a tratti, di me stessa. 

Il più grande insegnamento di quest'anno è il seguente: "L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa". 

E dopo questa carrellata sconcluisionata di riflessioni - si vede che non scrivo più da un pezzo - auguro un buon 2024 (che, ahimè, fa rima con 1974) a tutti. Che non sarà troppo bello né troppo brutto, ma che sia pieno di coraggio.




domenica 1 gennaio 2023

Libri letti nel 2022

Quest’anno ho letto poco, a livello di quantità di libri, ma ho letto moltissimo a livello di qualità. Solo che quando leggi libri magnifici il rischio è che ti venga ciò che ho attualemtnte io: il blocco del lettore. Dopo aver letto “La montagna incantata”, o “Un albero cresce a Brooklyn” o “L’isola di Arturo” poi è difficile trovare qualcosa all’altezza. Non leggo più da due mesi, aiuto, intanto ecco i miei titoli:


1. La storia infinita - gennaio

2. Mille splendidi soli - gennaio

3. Il gioco di Gerald - febbraio

4. La mia famiglia e altri animali - marzo

5. Canto della pianura - marzo

6. Invisible monsters - aprile

7. Le nostre anime di notte - maggio

8. Fight club -giugno

9. La montagna incantata - giugno

10. Un albero cresce a Brooklyn - luglio

11. Ricordi di un vicolo cieco - luglio

12. Venuto al mondo - agosto

13. L’isola di Arturo - ottobre


L’unico libro che se tornassi indietro non leggerei è “Venuto al mondo”, che non mi è proprio piaciuto.

sabato 31 dicembre 2022

Un altro anno se ne va...

Se penso all'anno appena trascorso lo faccio con allegria. 

Ho riso tanto, sì, anche se si è portato via mia suocera, il mio caro amico e fornitore Fittavolini, la signorina Maria Grazia della montagna, il mio medico di base - che non è morto ma è andato in pensione - che per me non era un dottore qualunque, era la mia medicina. Andavo da lui e stavo subito meglio. Non voleva neanche andare in pensione, l'hanno costretto il giorno del suo settantesimo compleanno. Arrivati a una certa età l'ATS diventa implacabile, anche se non ha trovato nessuno con cui sostituirlo, e io sono senza medico di base, ma non voglio fare discorsi da anziana.

La cosa che avrei voluto che si portasse via il 2022, è il Covid, invece ce l’abbiamo ancora qui, in mezzo ai coglioni, e non accenna ad andarsene. 

Il 2022 ha portato la guerra in Ucraina, la Russia che ha dato i numeri e minaccia di usare le armi atomiche, insomma passano gli anni ma le persone rimangono sempre stupide, si sentono padrone del mondo quando sono qui di passaggio; farebbero bene a pensarci ogni tanto, e andarsene fuori dai piedi. 

In Iran le donne si sono viste privare di altri diritti, le ammazzano se non portano il velo, in Afghanistan non potranno più frequentare l'Università. Però c'è aria di ribellione e io sono così fiera di loro. Questi ragazzi faranno la storia.

Personalmente, il 2022 mi ha portato la gastrite, la colite, l'ansia, la cara, vecchia labirintite. Ma mi ha anche portato la grande liberazione dal ciclo perenne, ho tolto finalmente l'utero e sono rinata. Mi ha riportato la pallavolo in chiave tripla, io e le mie figlie giochiamo tutte e tre e sono sempre in mezzo a un campo di pallavolo a tifare o a palleggiare.

Le mie bimbe hanno finito le elementari e le medie, ma io continuo a chiamarle bimbe. Mi sto abituando all’adolescenza di Giorgia forse perché sta per entrarci anche Giulia o forse perché, a 48 anni, sto tornando un po' adolescente anch’io.

Inizio a pensare di farmi un lifting, rifarmi le tette, ma poi mi ricordo di essere povera e allora mi dico che non sono malaccio, per la mia età, e mi vado bene così.

Nel 2022 ho riso molto. Riso, sorriso, stra-riso anche quando non c’era proprio motivo. Sono andata a cercare situazioni e pensieri divertenti, anche dove non ce n'erano. Mi sono sforzata di essere felice, ho una base caratteriale allegra, punto tutto su quella per sopravvivere alla mezza età. A volte mi sono sentita come quei comici che fanno ridere gli altri ma sono i più depressi di tutti, mi sono autocompatita, poi ci ho riso su. Ho capito che ridere mette di buon umore.

Ho letto poco e vissuto tanto.

I libri più belli sono stati “La montagna incantata”, “Canto della pianura”, “Fight club”.

Ho visto qualche serie su Netflix, ho amato Mr Robot e la Regina degli Scacchi. Ho apprezzato anche The Walking Dead su Disney.

Ho scritto poco e vissuto tanto. 

Dopo il libro sulla mia adorata zia, che tocco e ritocco in continuazione e forse un giorno pubblicherò, non ho più creato niente di nuovo. La mia fantasia si sta atrofizzando. Forse quest'anno mi dedicherò a qualche nuovo racconto anche se non sono ispirata. Ho il blocco del lettore, figuriamoci quello dello scrittore.

I miei genitori stanno bene, i miei fratelli stanno bene, Domenico ha interrotto il suo giro del mondo che va avanti da un decennio e si è fermato qui da noi addirittura tre mesi: è stato una specie di miracolo che mi ha resa molto felice. È ripartito ma ha promesso di tornare per il mitico matrimonio di mia cugina tra pochi mesi :-)

Ho visto un posto nuovo che è la Costa Azzurra, non sono andata in Calabria neanche quest'anno ma nel 2023 giuro su Dio che ci torno. Mi mancano i miei amici, mi manca la mia Terra, il profumo dei nonni, l'ombra dei miei ricordi più belli.

Ho meditato poco e vissuto tanto. Riprenderò a fare yoga quanto lascerò la pallavolo, spero più tardi possibile.

Per il prossimo anno ho un unico buon proposito: la sobrietà. Giorgio mi sopporterà?