lunedì 30 novembre 2015

Senza evidente motivo






Oggi voglio segnalare questo magnifico libro, una raccolta di racconti scritta da uno dei più grandi autori italiani contemporanei.
Devo ammettere che ho scelto questo libro perché avevo già conosciuto l'autore nella sua "Notte apparente" e lo avevo molto apprezzato. Ma ero un po' scettica. Non sono mai stata attratta dalle antologie, forse perché amo farmi rapire dai libri e innamorarmi dei personaggi, cosa che reputavo impossibile a livello di racconto breve. Ho invece scoperto che i racconti sono anch'essi un viaggio, soprattutto quando hanno un filo conduttore che in questo caso è il tradimento. E io che mi illudevo che ne esistesse un solo tipo e me ne sentivo molto distante. Ma Alberto Cola è un autore che non riesce a essere banale neanche sotto tortura, ed è riuscito a narrare di tradimenti ben peggiori da quello a cui tutti pensiamo, e che a dispetto della parola ci coinvolge tutti. La sorte, gli amici,la fede, perfino la morte può tradire. In questi racconti si viaggia e si soffre molto. Si sorride a volte, ma di un sorriso quasi sempre amaro. Le storie hanno tutte uno sfondo noir, toccano corde profonde e sono in continua escalation. Più si va avanti e più diventano accattivanti, quasi dolorose. Fisicamente dolorose. Alla fine dell'ultima storia ho pianto, come mi accade davanti a un quadro di cui non riesco a contenere l'enormità. Undici storie che sono undici dipinti e la sensazione è proprio quella di andare a una mostra d'arte contemporanea, e il pittore è un moderno Picasso.
Un libro che consiglio ai lettori che non si accontentano.
Straconsigliato.


martedì 24 novembre 2015

Cronache marziane



Amo i film di fantascienza ma non avevo mai letto un libro di fantascienza, così un caro amico che sa che amo anche leggere mi ha consigliato uno dei più bei libri di fantascienza che suppongo siano mai stati scritti. Il ragionamento può apparire contorto ma non lo è, e a volte basta lasciare che qualcuno ci osservi da fuori e ci dia un bel consiglio per essere felici.
Me ne sono stata un paio di settimane su Marte, ho visto arrivare i terrestri, ho visto sparire i marziani. E sparire i terrestri e sparire i marziani perché tutto ciò che tocca, l'uomo distrugge. È la nostra maledizione.
E nulla, a chi ha voglia di viaggiare molto lontano, sorridere e riflettere, consiglio questo meraviglioso scritto, capolavoro di uno dei più grandi autori che abbiano mai benedetto questo mondo.

martedì 17 novembre 2015

Non avrete il mio odio

Riporto una lettera che mi ha molto commossa e che porta con sé un grande insegnamento:

«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».

Antoine Leiris, chapeau!


lunedì 16 novembre 2015

Parigi, 13 novembre 2015

Sono molto dispiaciuta e turbata per i fatti di Parigi di ieri notte. Ma ieri mattina si festeggiava perché era stato ammazzato un leader dell'Isis e la Francia è stata la prima a bombardare la Siria. Siamo in guerra gente, cosa ci aspettavamo, che i terroristi incassassero in silenzio?
La guerra è guerra, spietata, ingiusta, maledetta. Il mondo ne è pieno ma ci destiamo solo quando ci riguarda da vicino. Chiediamo a Gino Strada quante vittime innocenti soccorre negli ospedali dimenticati da Dio.
Finché saremo dominati dagli interessi e rimbambiti dalle religioni, non potrà essere che un mondo di merda quello in cui viviamo.
E siamo tutti colpevoli, dal metro e quaranta in su.

mercoledì 11 novembre 2015

Cime tempestose








Cime tempestose. Un luogo il cui nome dice tutto. Anime e cielo uniti dalla stessa inquietudine. Un racconto nel racconto in cui i personaggi sono, incredibile a dirsi, tutti negativi. Forse si salva la governante, voce narrante di quasi tutto il romanzo. Oltre a questa peculiarità ne ho trovata un'altra: a mio avviso, non esiste alcun messaggio di fondo. A meno che la Brontë non volesse suggerire che la gente di campagna è meglio evitarla. Si respira un'infelicità durante tutta la narrazione che mi ha lasciata interdetta. 
Non posso dire che questo romanzo non mi sia piaciuto, ma l'autrice secondo me ha utilizzato troppo nero in questo dipinto. Devo ammettere che è forse questo il motivo per cui questo libro va letto. E alla fine anche il più disperato di noi non troverà la propria vita così cattiva. Confronto a Cime Tempestose, perfino Vimodrone è il paradiso.

lunedì 2 novembre 2015

Considerazioni su Halloween







In molti criticano questa nuova festa, tanti non aprono la porta ai bambini proprio perché contrari a questa pacchianata nemmeno nostra, così poco rispettosa dei santi e dei morti! Questi mostriciattoli vestiti da zombie e vampiri, risorti in maniera oscena dal mondo dei morti che vogliono addirittura un dolcetto! Cosa pensano di fare? Esorcizzare la paura che ci accomuna tutti?? Non sia mai.
Vade retro, felicità.
Guardo il cielo, così azzurro e limpido, questi venti gradi così poco deprimenti... Penso a come vivevo io questi giorni, da piccola. Oppressa dalla pioggia - che doveva assolutamente enfatizzare il senso di angoscia che ci angustiava tutti - andavo con i miei genitori a trovare i cari defunti nei cimiteri tra Cologno e Sesto San Giovanni. Questo odore di cipressi che permeava le narici, i loro volti emaciati, il mio pallore che rifletteva quello del cielo. Dentro di me, c'era ancora più nero. Riflessioni troppo grandi per una bambina hanno violato gli anni che sarebbero dovuti essere i più spensierati.
La mie figlie forse saranno poco rispettose dell'aldilà, il cimitero lo vedono ogni tre anni dove tra un bagno e l'altro andiamo a trovare i bisnonni nell'assolato cimitero calabrese. Ma sono bambine felici. Aspettano Halloween più di Carnevale, si ingozzano di dolcetti facendo mille scherzetti.
Il cielo benedica questa dannata festa americana! Peccato solo non sia sbarcata qualche anno prima.